da “Gazzetta di Milano” del 13/12/2024 – Importante pronuncia della Corte Tributaria di Milano che, con sentenza n.4405/17/2024, depositata lo scorso 8 novembre, ha annullato un atto esattoriale – e i tributi richiesti – perché inviato a mezzo posta elettronica certificata da un indirizzo pec non ufficiale (cioè non presente in pubblici registri come ad es. Ipa, Inipec, ecc..).
Nel caso in esame, il contribuente contestava la provenienza della cartella esattoriale da un indirizzo pec di Agenza Entrate Riscossione differente da quello presente nei pubblici registri.
Il concessionario invece replicava che la notifica via pec dell’atto esattoriale risultava regolare poiché il sistema aveva generato la ricevuta di avvenuta consegna. Inoltre, sempre il concessionario affermava che non risultava in alcun modo leso il diritto di difesa del contribuente.
Infine, sempre i giudici lombardi, affermano che “… qualunque notifica proveniente da un indirizzo pec differente da quello contenuto nei pubblici registri risulta in contrasto con la richiamata normativa e, pertanto, inequivocabilmente priva di effetti giuridici…Infine, in una situazione dove si evolvono continuamente frodi telematiche di ogni tipo e proliferano truffe di ogni genere, occorre avere l’assoluta certezza della genuinità del mittente”.
La vicenda sopra analizzata, ricorda il caso analogo di una società salentina difesa dall’Avv. Matteo Sances. La società aveva impugnato un pignoramento di circa 800.000 euro e in quella circostanza il Tribunale di Lecce lo aveva sospeso, in quanto le sottostanti cartelle esattoriali erano state inviate dal Fisco attraverso pec non presenti in pubblici registri (si veda ordinanza del 19.07.2022 del Tribunale di Lecce su www.studiolegalesances.it – sezione Documenti).
A sostegno della palese illegittimità delle cartelle inviate da indirizzi “sconosciuti”, la società contribuente aveva sempre sostenuto di non aver mai aperto tali pec proprio perché non aveva certezza della validità di tali indirizzi, considerando anche i gravi rischi derivanti da comunicazioni non sicure (come ad esempio virus informatici cd. “malware”).
sent. 4405.24 Corte Giust. Milano
Dott. Danilo Romano
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